giovedì 2 febbraio 2023

All’ultimo slam è sparito un poeta. 
Ho chiuso l’ennesima clausura, che mi impongo quando devo coccolare i miei mostri. Poi esco e la vita è uno spettacolo incredibile.

Mi piace camminare, dopo la mezzanotte di un giorno feriale per strada siamo tutti personaggi del Mago di Oz: un uomo grasso con le bretelle appoggiato a un paletto, fa spegnere e riaccendere il lampione con lo sguardo, comunica un messaggio morse all’aldilà, mentre una ragazza tutta di nero, con le cuffie e i capelli in tasca gli passa a fianco. Ho cantato Wonderwall senza dissimulare il labiale, la Luna ci è stata testimone.

La prossima volta che mi sento inutile e non mi viene da scrivere, mi metto per strada con il cartello “ritiro amsa” e vediamo cosa succede.

Quando d’inverno manca Milano d’estate, basta camminarla di notte. Una coppia si bacia come nelle poesie di Prévert, un cane porta fuori il padrone, all’incrocio sono passata col rosso, perché se non la rischi, cosa ce l’hai a fare la vita? Senti come tira il futuro.

Ho spesso scarpe scomode e mi spacco i piedi, però guarda quanti passi abbiamo fatto, ancora. Nonostante tutto il dolore, ancora scrivere poesie. Perché ogni giorno è resistenza. 

Secondo me, il poeta che è sparito, è andato a cercare se stesso. Secondo me, torna.

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