giovedì 6 novembre 2014

Rischia(ra)re

Solo
il lumino della sigaretta
come brace ultima
di entusiasmo.
Il resto è buio;
sono buio:
addormento le speranze
anestetizzo la volontà
soffoco le voglie
Buio
Non so nulla.
Non voglio niente.
Non una laurea
da mettere come foto profilo,
non un lavoro
per aspirare al week end,
non una pensione
con cui invecchiare
sola,
nemmeno queste parole
a cui non credo
più –
nessuno ti dice
che la vita
è sorda.
C’è solo un gran vuoto,
lo streaming
le pubblicità
i clacson
il fumo
i porno
gli impegni
la tv
il Diazepam
lo shopping
gli occhiali scuri
il sonno
non la riparano; crepa
che non riempirà neppure il cemento.
Così
è un mondo immondo,
d’ispirato
ci sono solo le polveri sottili.
Mi fa male rispondere bene
ai come stai.
Quando mi alzo la mattina
non ricordo
perché lo faccio.
Come mai?
Perché c’è crisi.
Bisogna scegliere.
Bisogna scegliere.
Bisogna scegliere.
O mangiamo merda
bendati
ancora
O rischiamo
di guardare
e di vedere;
il coraggio
d’essere
con-temporanei.
La consapevolezza
che quando un uomo muore
ucciso
i colpevoli non sono tutti e nessuno.


Presente
al presente.