giovedì 26 luglio 2018

Ora scrivo di sesso. Sesso, sesso, sessissimo. Scusate, sono a Milano, fa caldo, la vita sorride ma è bruxismo e la mia simpatia oggi è stata catalizzata dalle scatolette di latta in omaggio con gli assorbenti. Le trovate ispirate a Roma, Parigi, Londra, New York e una volta comprate, di diritto potete correre a casa a raccontare dell’Erasmus e a impostare come città natale Milano (India) come suggerisce il retro: live, love, travel. Ma se servono per un viaggio, unico motivo per cui un porta assorbenti mi potrebbe sembrare utile, allora che contengano un solo assorbente non ha senso. Tanto vale non portartelo e vestirti di nero. Se invece è per portarselo in giro, in borsetta, allora non mi spiego perché dovrei ricoprirlo di metallo. A sto punto ci infilo pure un paio di lastre di laminato, dovesse guastarsi la pensilina della novanta, una pizza col cartone, se dopo ho fame e, metti che venga a piovere, un ombrello, col porta ombrelli. L’unico paragone credibile sarebbe coi fazzoletti, eppure la Tempo se ne guarda bene da omaggiare un porta fazzoletti, magari con sopra le piante da rinite allergica e dietro: live, love, towel. Piuttosto migliora la grafica sul pacchetto, ché le conviene di certo che quando ci soffiamo il naso tutti sappiano che quello è un pacchetto di fazzoletti ed è di fazzoletti Tempo – sesso sesso sesso, pubblicità.
Ora, non vorrei aggiungere le scatolette di latta alle matite copiative, alle scie chimiche e diventare Povia con le tette, però mi chiedo: che l’idea alla base di questo marketing di latta sia la solita, da Eva in avanti, che degli assorbenti ti devi vergognare? Che del ciclo ti devi vergognare e del sesso – sesso sesso – con cui sei nata, per concimare un po’ meglio l’ignoranza su come sia fatta una donna a colpi di sponsorizzate.
Scusate. Ho finito.
Torno a fare la ruota.