lunedì 5 febbraio 2018

Cara Debora, l’hai mandato affanculo, lo so. E lui? Niente. Non ha manco visualizzato, è entrato su Whatsapp e non ti ha nemmeno degnata delle spunte blu.
Ha risposto al gruppo Calcetto del mercoledì, ha scritto qualcosa in quello di Quelli che hanno avuto il prof Non Ho Fatto In Tempo A Leggere, poi è tornato nella schermata delle chat e ti ha lasciata lì, in compagnia del tuo uno fra parentesi.
Ma Debora, si erano aperte le porte, siamo arrivati a Missori, Debora, abbi pazienza, dovevamo scendere tutti da quel lato, doveva spostarsi, per forza ha dovuto rimettere il telefono in tasca. Ascolta, io non mi faccio mai i cazzi miei in metro, sennò mi sale il panico e penso ad Allah, ma ti assicuro che non ha fatto niente di male, aveva persino le tempie con le goccioline di sudore, perché ha corso da moviola per salire in metro e poi non ha mai alzato lo sguardo dallo schermo, stava fisso su un articolo ma si vedeva che pensava ad altro, come quando è comparsa la tendina del tuo Vaffanculo e lui l’ha guardata e poi non l’ha nemmeno toccata, ha aspettato che sparisse da sola, mentre io stavo per mettergli le mani sullo schermo: oh, ma che fai, non dici niente a Debora?
Però, fidati. Mentre tu sarai alla terza chiosa al ventiduesimo commento del libro di congetture su perché non ha nemmeno visualizzato, Debora, ovunque tu sia, voglio farti arrivare le parole che ripeteva sempre la mia prof di tedesco delle medie, che prima era un prof, poi è diventata una prof, quindi chi meglio di lei può saperne?
“Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere.”
Non sono la De Filippi, continuo a capirne più di astronomia che di uomini e donne, figurati. Ma Debora, abbi pazienza. Non darti fastidio. È quasi san Valentino Nappi, è qui che dobbiamo essere tutti più buoni, non a Natale.
Debora, magari è impanicato e pensa ad Allah.
Debora, fidati. Sarebbe più proficuo cercassi quante varianti di te esistono con l’acca.