Ci
siamo amati
e non te ne sei accorto.
Io riporto ancora i segni
sulla pelle,
a te
la nostra storia è sfuggita; però
devi sapere che ci siamo amati
molto.
Abbiamo litigato
senza far rumore
e condiviso pranzi
che i tuoi denti non hanno toccato.
Con te ho visto film
che non hai mai guardato,
discusso di libri
che non hai mai letto,
ascoltato canzoni
che non hai mai sentito.
Ti ho chiesto cose
che non conosci
e mi hai risposto.
Devi sapere
che ti ho osservato nudo
senza che ti svestissi,
che mi hai scritto poesie
senza pensarle.
Quello che non sai è che
in me
abbiamo già vissuto una vita
insieme.
Non sai
quante volte ho indossato il tuo ruolo,
quante volte ho incarnato idee che
in verità
tu non hai concepito.
Hai annusato
senza usare il tuo naso,
mi hai toccato
senza che ci sfiorassimo.
La tua lingua non sa
quante volte ho parlato al suo posto.
Non sai
che ti ho schiaffeggiato
tu mi hai dato della stronza e poi,
quella sera che non è mai trascorsa
di quell’estate che non è mai stata
mi hai detto di non lasciarti
mai.
Ma
ora
non ho più nulla da dire
con la tua bocca.
Non mi è rimasto niente
da sentire con i tuoi sensi
né da pensare
con la tua testa.
Ora
la tua assenza
non mi basta più.
Ora
non sai
che non so più
cosa farci
non dire
non fare
non baciare;
non davvero.
Però
ho deciso di non lasciarci,
ho deciso che non ci siamo lasciati.
Noi
in verità
non ci siamo incontrati.
Ho deciso che non ci siamo mai incontrati,
io non ti ho mai visto,
io non ti ho mai sfiorato,
io non ti ho mai pensato,
io non ti ho mai assaggiato,
mai.
Così,
dovessimo incrociarci di nuovo,
dovessimo incrociarci per la prima volta,
potremo – ancora –
vivere una vita
insieme
senza che tu lo sappia.
È stato così bello
essere irreali.
Essere irreali
è stato così vero che
se lo racconto
mi brucia la gola
ancora
di lacrime e riso.
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