Dentro la bocca
in fondo
sorpassati i morsi sulle guance
dopo i molari
e i denti del giudizio,
finite le valli di gengive
le costellazioni del palato,
superati i crateri sulle tonsille,
sotto le arcate dell’ugola
dove si arresta lo sguardo,
non arriva la luce,
e la lingua
mi cade a strapiombo, io
nascondo
un abisso.
mercoledì 30 ottobre 2013
lunedì 21 ottobre 2013
Ballata di un amore odioso
Ci
siamo amati
e non te ne sei accorto.
Io riporto ancora i segni
sulla pelle,
a te
la nostra storia è sfuggita; però
devi sapere che ci siamo amati
molto.
Abbiamo litigato
senza far rumore
e condiviso pranzi
che i tuoi denti non hanno toccato.
Con te ho visto film
che non hai mai guardato,
discusso di libri
che non hai mai letto,
ascoltato canzoni
che non hai mai sentito.
Ti ho chiesto cose
che non conosci
e mi hai risposto.
Devi sapere
che ti ho osservato nudo
senza che ti svestissi,
che mi hai scritto poesie
senza pensarle.
Quello che non sai è che
in me
abbiamo già vissuto una vita
insieme.
Non sai
quante volte ho indossato il tuo ruolo,
quante volte ho incarnato idee che
in verità
tu non hai concepito.
Hai annusato
senza usare il tuo naso,
mi hai toccato
senza che ci sfiorassimo.
La tua lingua non sa
quante volte ho parlato al suo posto.
Non sai
che ti ho schiaffeggiato
tu mi hai dato della stronza e poi,
quella sera che non è mai trascorsa
di quell’estate che non è mai stata
mi hai detto di non lasciarti
mai.
Ma ora
non ho più nulla da dire
con la tua bocca.
Non mi è rimasto niente
da sentire con i tuoi sensi
né da pensare
con la tua testa.
Ora
la tua assenza
non mi basta più.
Ora
non sai
che non so più
cosa farci
non dire
non fare
non baciare;
non davvero.
Però
ho deciso di non lasciarci,
ho deciso che non ci siamo lasciati.
Noi
in verità
non ci siamo incontrati.
Ho deciso che non ci siamo mai incontrati,
io non ti ho mai visto,
io non ti ho mai sfiorato,
io non ti ho mai pensato,
io non ti ho mai assaggiato,
mai.
Così,
dovessimo incrociarci di nuovo,
dovessimo incrociarci per la prima volta,
potremo – ancora –
vivere una vita
insieme
senza che tu lo sappia.
È stato così bello
essere irreali.
Essere irreali
è stato così vero che
se lo racconto
mi brucia la gola
ancora
di lacrime e riso.
e non te ne sei accorto.
Io riporto ancora i segni
sulla pelle,
a te
la nostra storia è sfuggita; però
devi sapere che ci siamo amati
molto.
Abbiamo litigato
senza far rumore
e condiviso pranzi
che i tuoi denti non hanno toccato.
Con te ho visto film
che non hai mai guardato,
discusso di libri
che non hai mai letto,
ascoltato canzoni
che non hai mai sentito.
Ti ho chiesto cose
che non conosci
e mi hai risposto.
Devi sapere
che ti ho osservato nudo
senza che ti svestissi,
che mi hai scritto poesie
senza pensarle.
Quello che non sai è che
in me
abbiamo già vissuto una vita
insieme.
Non sai
quante volte ho indossato il tuo ruolo,
quante volte ho incarnato idee che
in verità
tu non hai concepito.
Hai annusato
senza usare il tuo naso,
mi hai toccato
senza che ci sfiorassimo.
La tua lingua non sa
quante volte ho parlato al suo posto.
Non sai
che ti ho schiaffeggiato
tu mi hai dato della stronza e poi,
quella sera che non è mai trascorsa
di quell’estate che non è mai stata
mi hai detto di non lasciarti
mai.
Ma ora
non ho più nulla da dire
con la tua bocca.
Non mi è rimasto niente
da sentire con i tuoi sensi
né da pensare
con la tua testa.
Ora
la tua assenza
non mi basta più.
Ora
non sai
che non so più
cosa farci
non dire
non fare
non baciare;
non davvero.
Però
ho deciso di non lasciarci,
ho deciso che non ci siamo lasciati.
Noi
in verità
non ci siamo incontrati.
Ho deciso che non ci siamo mai incontrati,
io non ti ho mai visto,
io non ti ho mai sfiorato,
io non ti ho mai pensato,
io non ti ho mai assaggiato,
mai.
Così,
dovessimo incrociarci di nuovo,
dovessimo incrociarci per la prima volta,
potremo – ancora –
vivere una vita
insieme
senza che tu lo sappia.
È stato così bello
essere irreali.
Essere irreali
è stato così vero che
se lo racconto
mi brucia la gola
ancora
di lacrime e riso.
venerdì 11 ottobre 2013
giovedì 10 ottobre 2013
mercoledì 9 ottobre 2013
martedì 8 ottobre 2013
Giustizia
Non è la giustizia poetica
che punisce i cattivi,
che premia i buoni,
ma trovare
sotto strati contorti
di difficoltà,
una semplice
brava persona.
che punisce i cattivi,
che premia i buoni,
ma trovare
sotto strati contorti
di difficoltà,
una semplice
brava persona.
lunedì 7 ottobre 2013
domenica 6 ottobre 2013
sabato 5 ottobre 2013
Diversità
Respingere
lamulticomplessità dell’umano
è rigettare
un organo vitale.
Basterebbe
Il coraggio
Di una stretta di mano
la
è rigettare
un organo vitale.
Basterebbe
Il coraggio
Di una stretta di mano
venerdì 4 ottobre 2013
mercoledì 2 ottobre 2013
Sono la donna più povera del mondo
Sono la donna più povera del mondo
perché so di potere tutto
ma non voglio niente.
Spendo
Mi spendo
a immaginare
le infinite possibilità del probabile
Senza provare
Senza provarmi.
Per cosa? Per chi? Perché?
Troppe domande
incise sulle mie ossa
che cigolano
che scricchiolano
alle contraddizioni di un cosmo caotico.
Perché
la sola cosa che voglio
è improbabile
come un uomo solidale
come il coraggio
di essere
onesto.
Sono la donna più povera del mondo
perché l’unica cosa che voglio
l’unica cosa che vorrei
è un’umanità
che non aspiri alla disumanizzazione.
Perciò
nel nostro mondo d’immondezze
sono la donna più povera.
perché so di potere tutto
ma non voglio niente.
Spendo
Mi spendo
a immaginare
le infinite possibilità del probabile
Senza provare
Senza provarmi.
Per cosa? Per chi? Perché?
Troppe domande
incise sulle mie ossa
che cigolano
che scricchiolano
alle contraddizioni di un cosmo caotico.
Perché
la sola cosa che voglio
è improbabile
come un uomo solidale
come il coraggio
di essere
onesto.
Sono la donna più povera del mondo
perché l’unica cosa che voglio
l’unica cosa che vorrei
è un’umanità
che non aspiri alla disumanizzazione.
Perciò
nel nostro mondo d’immondezze
sono la donna più povera.
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